San Marino - parete est
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Via Diretta al pilastro del Montale (3° Torre) Foto, relazione, schizzo e valutazioni, a cura del Gruppo Alpinistico della Sezione di Rimini del Cai
Gruppo montuoso : M. Titano 749 Cima: Pilastro nascosto del Montale 730 m Versante e via di salita: EST “Diretta al Pilastro nascosto del Montale” Aperta dal basso nel 2001 da L.Succi / M.Campidelli Grado di difficoltà : Fino al VI/A0 nei primi tre tiri poi fino al 7a/A1. I tratti molto difficili, grazie alla chiodatura generosa, sono superabili in artificiale con le staffe. Lunghezza della via L 1 = 30 m V+ e VI/A0 sostenuto L 2 = 30 m IV+, un passo di V+ L 3 = 30 m VI/A0 sostenuto, un passo di 6b/A0 L 4 = 30 m VI/A0 sostenuto, passi di 6b/A0. L 5 = 40 m 6b/A1sostenuto, un passo di 7a/A1 Materiale : Casco, corda da 60m ( per eventuali calate ) 18 rinvii, moschettoni e cordini per le soste, staffe. La via è completamente attrezzata con spit di 10 mm e chiodi. Le soste hanno catene e anelli di calata fino alla IV sosta. AVVICINAMENTO. Da Rimini, giungendo a Borgo maggiore, si svolta a sinistra seguendo la strada Sottomontana e superato il campo da calcio dopo poco si parcheggia l’auto sulla destra di fianco ad un muro di contenimento. Alla fine del muro (ometto!), inizia il sentiero che con ripide svolte giunge alla base del pilastro della “Via Lunga”. Si prosegue a sinistra per il sentiero che porta alla Torre della Cesta. Dopo alcune ripide svolte si arriva ad un bivio. Si va a sinistra per il sentiero che in piano costeggia le pareti del settore del Montale. Dopo un breve tratto in discesa il sentiero supera la base del Pilastro del Montale, poi di nuovo in piano ,supera la base del Pilastro staccato del Montale. Subito dopo si è alla base del Pilastro nascosto del Montale dove si trova 1’attacco della via. Scritta alla base, ometto, chiodo artigianale a due metri. 1° TIRO. Salire e superare due pancette aggettanti , quindi in verticale affrontare un tratto articolato ma strapiombante, faticoso con difficoltà continue! Il successivo diedrino fessurato porta sotto uno strapiombino che si supera direttamente raggiungendo la sosta su un comodo terrazzino. 30 m V+ e VI sostenuto. Sosta su albero su comodo terrazzino. 2° TIRO. Dalla sosta andare a sinistra e salire l’evidente diedro leggermente appoggiato con divertente arrampicata. Superare al suo termine uno strapiombino, segue poi una facile rampa con detrito e erba (ATTENZIONE!!) e una facile placca di roccia compatta e appoggiata. 30 m IV+ con un passo di V+. Sosta su albero su un comodo terrazzino. 3° TIRO. Dalla sosta traversare a destra su cengetta aggettante (trascurare il chiodo sopra la sosta!) superare una placchetta verticale e povera di appigli, rimontare poi una costola rocciosa fessurata verticale a tratti strapiombante che costituisce il tetto di una grande e caratteristica grotta naturale. visibile anche dalla strada Sottomontana. Al suo termine il superamento di uno strapiombino permette di raggiungere un comodo punto di riposo. Da questo pulpito è possibile vedere ancora il proprio compagno in basso, fermo alla sosta. Uscire in qualche modo a sinistra e rimontare una rampa detritica ed erbosa (ATTENZIONE!!) che porta a un comodo punto di sosta alla base di una grande parete gialla di forma triangolare, verticale a tratti strapiombante che forma con la parete di destra, liscia e strapiombante un bellissimo diedro a tratti fessurato. 30 m VI/A0 sostenuto, passi di 6b/A0. Sosta su spit con catena. 4° TIRO. Salire sulla parete di sinistra interrotta dopo 5 m da una caratteristica cengia. Dalla cengia superare un primo strapiombino poi su in verticale con difficoltà sempre più sostenute superare un secondo strapiombo. Ancora in verticale sfruttando la fessura che a tratti solca il fondo del diedro. La sosta si trova a metà diedro, molto scomoda ma permette di riprendere fiato. 30 m 6b/A0 sostenuto. Sosta su 3 spit con catena. 5° TIRO. Continuare ancora in verticale, superare ancora un tratto strapiombante e guadagnare un esile cornice. A questo punto è possibile rimontare il filo di cresta della parete di destra e seguirlo fino al suo termine uscendo, con delicati passaggi su erba e detrito in cima al pilastro, dopo aver superato una caratteristica spaccatura. Dall’esile cornice è consigliabile proseguire obliquando a sinistra su una placca strapiombante fino a riprendere di nuovo la fessura del diedro. Salire ora in obliquo a sinistra seguendo la fila dei chiodi in forte esposizione fino a raggiungere uno spigoletto. (Difficoltà continue e sostenute!). Salire ora su parete strapiombante in forte esposizione (fila di spit!) mirando ad un esile fessura, con chiodo rosso e uscire su un pulpito sul filo dello spigolo a pochi metri dalla cima .Da questo punto è ancora possibile vedere e comunicare col compagno fermo alla sosta. Seguire ora il filo dello spigolo con minori difficoltà fino al suo termine. Dopo aver superato la caratteristica spaccatura si esce in cima al pilastro in prossimità della Torre del Montale (visibile a sinistra la palestra di roccia della terza torre). 40 m 6b/A1 sostenuto, un passo di 7a/A1. Sosta su albero. DISCESA. E’ conveniente seguire l’evidente traccia di sentiero che dopo pochi metri porta al camminamento turistico delle torri, raggiungere la Torre della Cesta e da questa scendere per il sentiero parzialmente attrezzato che porta alla strada Sottomontana. La discesa in corda doppia è possibile fino alla quarta sosta. VARIANTE DI USCITA. Dallo spigoletto è anche possibile dopo essersi alzati per in paio di metri andare a prendere a sinistra una esile rampetta fessurata (chiodi !!) e uscire in cima a sinistra dello spigolo. (variante sconsigliabile, per ROCCIA INSTABILE, e poco chiodata !!!).
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