San Marino - parete est
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Via Diretta al pilastro della Guaita (1° Torre) Foto, relazione, schizzo e valutazioni, a cura del Gruppo Alpinistico della Sezione di Rimini del Cai
Gruppo montuoso M. Titano 749m Cima Pilastro della Guaita 738 m Versante e via di salita: EST Diretta al pilastro della Guaita Aperta dal basso nel 1999 da L. Succi / M. Campidelli Grado di difficoltà: Fino al 6a+/A0 con un passo di 7a/A1 Sostenute nei primi 3 tiri, poi più facile III / IV con passaggi di IV+ Lunghezza della via: 160 m Difficoltà: L1 = 27m V+, un pass. di 6a/AO L2 = 23m V, pass. di V+. L3 = 40m 6a+ sostenuto, un pass. di 7a/A1 L4 = 30m III / IV, pass. di IV+ L5 = 40m III / IV, pass. di IV+ Materiale : Casco ,corda 50m,18 rinvii, staffe. La via è completamente attrezzata con spit di 10mm e chiodi. Le soste sono attrezzate con spit 10 mm e catene con anelli per calata. AVVICINAMENTO. Da Rimini, giungendo a Borgomaggiore, si svolta a sinistra seguendo la strada Sottomontana e superato il campo da calcio dopo poco si parcheggia l’auto sulla destra di fianco ad un muro di contenimento. Alla fine del muro (ometto!), inizia il sentiero che con ripide svolte giunge alla base del pilastro della “Via Lunga”. Proseguendo a sinistra del pilastro il sentiero, parzialmente attrezzato conduce alla Torre della Cesta. Si prosegue invece a destra per l’evidente sentiero che in leggera salita si inoltra nel bosco. Dopo pochi minuti si incontra a sinistra la traccia di sentiero proveniente dalla base del pilastro della Torre della Cesta . Si continua diritto in piano lungo il bellissimo sentiero che taglia a mezzacosta la base della parete est del monte Titano. A circa metà percorso, bellissima vista in alto a sinistra della Torre della Guaita. Dopo aver scavalcato uno spigoletto si prosegue ancora in piano per cinque minuti fino a raggiungere la base del pilastro della Torre della Guaita (da questo punto non visibile!) dove si trova l’attacco della via (25 minuti). Ometto e targa con scritta alla base. 1° TIRO. Alzarsi per qualche metro in verticale su parete verticale articolata e raggiungere un liscio diedrino, superarlo vincendo un piccolo strapiombo (passaggio difficile!) e uscire a sinistra. Ancora in verticale poi di nuovo traversare a sinistra (difficile passaggio su pancetta aggettante!) e raggiungere il filo di uno spigolo fessurato. Seguirlo fino a raggiungere la sosta posta alla base di un pilastrino solcato a sinistra da una larga fessura. 27 m . V+ un passo di 6a/A0. Sosta su spit. 2° TIRO. Salire in verticale a destra della fessura fino a raggiungere un comodo punto di riposo. A questo punto salire a sinistra l’evidente diedro leggermente appoggiato. Al suo termine uscire a destra con un difficile passaggio e guadagnare la sosta alla base di un grande scudo di roccia imbragato con cavi d’acciaio. 23 m.V- passi di V+/A0. Sosta su spit. Dal comodo punto di riposo è anche possibile (variante più difficile!) obliquare a destra e con un difficile passaggio andare a prendere un diedro verticale e fessurato (molto bello!) che porta alla stessa sosta. V+ con un passo di 6b/A0. 3° TIRO. Traversare a destra su placca verticale, povera di appigli e superare uno strapiombo (il passaggio più difficile di tutta la via se effettuato in libera!) alla base di un bellissimo diedro fessurato, verticale, a tratti strapiombante che va salito (difficoltà continue e sostenute!) fino a raggiungere un comodo punto di riposo. Continuare ancora in verticale con difficoltà sempre sostenute ma meno continue e raggiungere un comodo punto di riposo(possibilità di spezzare il tiro utilizzando una sosta per calata in doppia!). Proseguire nel diedro fessurato e superare con bellissimo passaggio in laterale una caratteristica placca fessurata strapiombante con buchi. Scalare ora la facile paretina gradinata che dopo pochi metri porta al comodo punto di sosta. 40 m 6a+ sostenuto con un passo di 7a/A1. Sosta su spit. Visibile in alto la Torre della Guaita. 4° TIRO. Salire ora il diedrino sopra la sosta e non appena possibile scavalcare a destra uno spigoletto. Salire ora la placca (attenzione erba e detrito!)che porta ad un terrazzino erboso alla base di una placconata verticale di roccia grigia e articolata .Salirla con divertente arrampicata fino al suo termine quindi traversare a sinistra su cengetta aggettante fino a raggiungere la fessura camino che porta alla sosta. 30 m III / IV+. Sosta su albero. E’ anche possibile salire direttamente alla sosta senza raggiungere la fessura camino. Variante poco protetta! Clessidra con cordino poco affidabile! 5° TIRO. Superare una facile paretina verticale poi un diedro fessurato. Con difficile passaggio guadagnare un canalino con blocchi apparentemente instabili . Seguirlo a sinistra fino al suo termine , superare una placchetta aggettante ma appigliata ,proseguire quindi per facili gradoni e raggiungere una sosta utilizzata soprattutto per eventuali calate . A questo punto è possibile proseguire in direzione di un alberello alla base del muro di cinta della Torre della Guaita (uscita originale e non più seguita!), oppure (variante di uscita divenuta classica!) dopo pochi metri superare a sinistra con un passaggio delicato una placchetta di roccia giallastra e seguire una rampetta (attenzione ad un blocco instabile!!!) che porta alla base del diedro di uscita in prossimità della cima. 40m III / IV+. Sosta su spit con catena. DISCESA. In corda doppia lungo la via utilizzando le soste che sono tutte attrezzate con catena e anelli di calata ma alquanto laboriose e con corda singola sono necessarie 7 doppie!. Oppure, consigliabile, dall’uscita scendere sul versante ovest per circa 10 metri su facili rocce fino al camminamento turistico di cresta; prendere a sinistra e seguirlo fino ad oltrepassare la Torre della Cesta, ancora a sinistra per il sentiero che porta alla palestra Marino; di qui guardando il mare a destra inizia il sentiero parzialmente attrezzato della “Via Normale” alla Torre della Cesta ,che riporta alla strada Sottomontana ripassando alla base del pilastro della “Via Lunga”. 20 minuti. E’ anche possibile scendere alla stazione superiore della funivia, attraversare il centro storico di San Marino e percorrendo lo stradello pedonale della costa dell’Arnella raggiungere Borgo Maggiore. Questa soluzione è consigliabile se si utilizza, per raggiungere l’attacco della via, il sentiero della rupe che parte da Borgo Maggiore e attraversa a mezza costa il versante est del M. Titano raggiungendo l’attacco della via in 15 minuti.
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